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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Questo non è Open e io non sono Agassi

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  Se fino ad ora i miei colleghi hanno tentato la via “mens sana”, per un attimo io richiamo la via “corpus sanum”. No, non ne metto più “latinorum”. Ok, ora ho finito davvero, d’altronde i ricordi sono quelli che sono. Vi parla un modesto calciatore divenuto poi un arbitro. Mi scuso già per i rigori non assegnati negli anni con la speranza che, in questo modo, a mia madre, di domenica, smettano di fischiare le orecchie. Non ho idea del perché io lo faccia ancora, ma vi assicuro che, a suo modo, è rilassante, forse perché tra la carriera di calciatore e quella da arbitro c’è stato uno sport che mi ha fatto penare ancora di più: il tennis.  Ed è di questo che vi voglio parlare. Delusi? Volevate sentire gli insulti più fantasiosi, lo so. Invece vi parlo di questo sport di cui non vi frega assolutamente nulla perché “come fai a stare 3 ore a guardarti due che buttano la palla da sopra una rete?” Perché…cioè è il piacere di…non c’è solo questo, ma anche…” va beh, zit...

Le avventure di Bianca e Bernie: i volti nascosti della Disney

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“Sei morto se ti concentri solo sul pubblico dei bambini, gli adulti in fondo sono solo bambini cresciuti” - Walt Disney. L’aforisma del padre di Topolino lascia sottendere come le sue pellicole non fossero finalizzate al solo intrattenimento goliardico, ma anche alla sottile critica. Molti cartoni del vecchio Walt interrompono il filone dei famosi classici proprio perché, per comprenderli, non basta la sola fantasia bambinesca, ma occorre un punto di vista più freddo e distaccato. Coerentemente, il cartone presentato: le avventure di Bianca e Bernie, non necessita solo di un occhio più maturo, ma presenta esplicitamente una doppia lettura. La storia è incentrata sulla figura di Penny: una bambina orfana che viene adottata da una misteriosa donna, proprietaria di un banco di pegni. Portata via dall’orfanotrofio, la bambina si ritrova rinchiusa in una nave abbandonata nel bel mezzo di una nera ed isolata palude. La donna di nome Medusa è una cacciatrice di tesori e desider...

Il fantasma nello specchio Ep. 2

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Rimasi ferma sull’uscio della porta per un tempo che mi sembrò infinito.   In fondo alla stanza piena di scatoloni si trovava   uno specchio alto e largo, che rifletteva un’ombra che non era la mia. L’immagine dello specchio era della stessa donna che avevo visto precedentemente. Un corpo lungo ed esile, coperto da una veste bianca e luminosa con le maniche così lunghe da coprirle le mani. Rimase a fissarmi per un po’, poi alzò il braccio sinistro verso uno degli scatoloni. Quando riuscii a sbloccarmi dall’immobilità in cui la paura mi aveva ghiacciata, mi avvicinai all’oggetto indicato dall’immagine nello specchio. Era una scatola logora e vecchia, impregnata dell’umidità della stanza. Cercai di strappare con forza il nastro adesivo che teneva chiuso il pacco, quando lo aprii una nuvola di polvere mi coprì la faccia. Iniziai a frugare tra le vecchie scartoffie nel contenitore, poi trovai una cornice con dentro una vecchia foto. Spaventata, ma allo stesso tempo ...

Il calendario italiano ha 366 giorni (o 367)

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"Il 25 Aprile segnava il punto culminante della lotta armata e nello stesso tempo l’inizio di una nuova fase nella vita e nella storia d’Italia. [...] Molti tra coloro che oggi amano tanto ostentare un facile patriottismo piazzaiolo avrebbero preferito che l'Italia restasse serva allo straniero piuttosto che essere libera per opera di popolo. Come ogni guerra nazionale, anche la nostra è stata guerra di popolo e per questo si è cercato e si cerca, prima ancora che dagli stranieri, da parte di certi italiani degeneri di sminuirne la portata. Si è tentato e si tenta di negare la resistenza italiana o di presentarla come il prodotto della propaganda e dell’oro straniero . È la stessa opera di tradimento degli interessi nazionali che continua. Che continua per opera di quegli stessi che, abituati a servire lo straniero , ieri il tedesco, oggi un altro imperialismo, non possono concepire un'Italia democratica, libera e indipendente. […] Si tratta dei relitti di […] colo...

Progresso: ritratto chiaroscurale della storia

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Progresso: in senso assoluto, “l’acquisizione da parte dell’umanità di forme di vita migliori e più complesse”. Progredire, avanzare, andare avanti. Eppure ci sono parole, come la parola progresso, il cui significato è così ampio, così generico e allo stesso tempo così carico di sfumature che delinearlo non è mai immediato. Per questo motivo molti letterati hanno trattato il tema del progresso alla luce del contesto socio-culturale e socio-politico della loro epoca, offrendo quindi una vasta gamma di concezioni, talvolta addirittura opposte. 1700; Illuminismo: è progresso l’autonomia della ragione, la libertà di pensiero, la libertà di stampa. E’ progresso la lotta al pregiudizio, al fanatismo, al dogmatismo. E’ progresso il cosmopolitismo e la diffusione della cultura. E’ un’esigenza di avanzare, progredire, spingersi oltre al fine di creare una società sempre migliore, con quello spirito fiducioso e ottimistico che è proprio di quel secolo. Progresso è evoluzione, avanzamento, ...

Gaber e il racconto delle pagine della nostra vita

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Ascoltare le parole di Giorgio Gaber può permettere agli uomini, attoniti e sgomenti dinnanzi all’irrefrenabilità del vorticoso fluire delle cose, di guardarsi allo specchio e riconoscere se stessi. Nell'album “La mia Generazione ha perso” (2001), il cantautore Milanese, a pochi anni dalla morte, conduce l’ascoltatore presso i volitivi sentieri della sua anima. E d’anima, razionale e concupiscibile, volitiva ed irascibile parlava anche Platone. A secoli di distanza, la canzone d’autore di Gaber riconosce un volto autentico ai motori dell’anima che, invisibili ed inafferrabili, muovono il mondo. Il cocchiere del "teatro-canzone" parlava d’amore e passione, di desiderio ed appartenenza. Quasi vent'anni prima, nel 1972/73, dinnanzi alla sterilità ed al grande smarrimento della natura umana il cantautore, nel brano “L’ingranaggio”, rivelava l’anima d’un uomo prigioniero del labirinto della vita. Poche le stanze che accolgono l’uomo dell’ingranaggio: i...

Homo homini lupus

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Noi tutti stiamo vivendo un periodo storico molto particolare: quello del Coronavirus. Obbligati a rimanere in casa, abbiamo dovuto cambiare radicalmente le nostre abitudini. Ogni giorno vediamo scenari in cui supermercati vengono assaliti dalle folle che fanno di tutto per accaparrarsi gli alimenti, non curanti del fatto che ci possano essere persone che dovranno aspettare il rifornimento del negozio per fare la spesa. Negli USA poi la gente fa lunghissime file ai negozi d’armi per comprare una pistola per difendere la propria famiglia da un eventuale attacco in casa ad opera di qualcuno meno fortunato di noi, che sarebbe disposto a fare di tutto per procurare da mangiare a i suoi figli. La situazione è assurda, ma semplicemente amplifica l’egoismo e l’avidità che da sempre contraddistingue la nostra razza. Questi sono alcuni dei temi affrontati da un film uscito proprio a metà marzo di quest’anno.  Effettivamente l’attualità dei temi di questa pellicola è sp...

L'arte ai tempi del coronavirus

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In questo periodo  le nostre giornate possono, purtroppo, risultare più lunghe e noiose. Talvolta, percorsi dalla noia e dall’insoddisfazione, cerchiamo un’occupazione.  A tal proposito esiste un modo, a mio avviso, molto interessante per trascorrere alcune ore della giornata. Uno strumento che può aiutarci a scoprire le bellezze, spesso celate e poco conosciute, del nostro Paese e del mondo. S’allude alla nota iniziativa dei “MUSEI VIRTUALI”;  difatti, da qualche anno molti musei italiani ed internazionali hanno deciso di estendere la loro offerta figurativa con uno spazio multimediale e virtuale. È possibile fare, alla scoperta del bello e del diverso, delle vere e proprie “passeggiate” tra i corridoi dei musei Vaticani, della Galleria degli Uffizi di Firenze, del Museo Egizio di Torino. Ma non fermiamoci solo alle preziose bellezze italiane. Bastano pochi click e grande curiosità per viaggiare, virtualmente, in tutto il mondo! Meravigliosamente si poss...

Il marketing del fascismo

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Cronologia: mi viene chiesto di scrivere un articolo sull’incidenza del marketing nella nostra società; penso immediatamente: “Non voglio essere scontato: come posso renderlo interessante?”. Ebbene, l’articolo potrebbe finire qui ! È questa l’importanza del marketing nella nostra società: in un mondo in cui siamo sommersi dalle bugie, quella più scintillante batte la concorrenza. Basta guardarsi intorno . Ad esempio, nonostante le pantomime patriottiche del nostro governo, all’Eurogruppo sono stati approvati (in via informale, ma approvati) tutti strumenti dannosi o inutili per le economie nazionali, che richiedono condizionalità rigide e cambiabili in ogni momento, come nel caso del MES, oppure che sono sostanzialmente utopistici, come gli Eurobond. L’unico strumento davvero utile, ovvero la monetizzazione del debito a carico della BCE, non è stato nemmeno menzionato . È questa la tecnica del marketing: ti dice che la Coca-Cola è gioia, è famiglia, è amore e felicità, m...